"Piano Condor. Continente desaparecido” di Alessandro Leogrande
1. Il golpe
2. Guerriglieri
3. Militari
4. Preti
5. Figli
Nel gennaio scorso si è concluso a Roma un processo di importanza storica: il Processo "Condor". Si tratta di uno dei primi processi, di qua e di là dell'Atlantico, che ha provato a indagare sul funzionamento del Piano Condor, cioè l'organizzazione su scala internazionale e continentale da parte dei governi di Cile, Uruguay, Argentina, Perù, Bolivia, Paraguay, Brasile, della repressione ed eliminazione sistematica degli oppositori politici. Comuni erano le modalità di sequestro, interrogazione, tortura, sparizione... Comuni gli obiettivi, comune il silenzio. Comuni le motivazioni idelogiche.
Dalle carte del processo sul Piano Condor emergono anche decine di storie che riguardano le vittime di origine italiana: immigrati o figli di immigrati che sono andati incontro alla repressione.
Abbiamo deciso di raccontarne alcune. Come quella di Juan Montiglio, militante del Gap vicino ad Allende, che il giorno del colpo di stato in Cile si ritrova a guidare l'estrema difesa del Palazzo della Moneda. Come quella di Luis Stamponi, guerrigliero amico di Che Guevara, che aveva riorganizzato – dopo la morte del Che – l'Esercito di liberazione nazionale in Bolivia. Come quella di Omar Venturelli, prete vicino alla teologia della liberazione che aveva lottato al fianco degli indios. Come quella di Maria Artigas, Yolanda Casco o Adriana Sanz, donne a cui sono stati sottratti i figli nei centri di detenzione clandestina.
Sono tutti desaparecidos. Dei loro corpi non c'è più traccia.
PRETI
Il 12 settembre del 1973 il giorno dopo il golpe che depose il presidente Salvador Allende democraticamente eletto, Fresia e Omar Venturelli si separarono per sfuggire alle persecuzioni messe in atto dal regime.
Omar Roberto Venturelli di chiare origine italiane, era stato uno dei sacerdoti che in Cile aveva giudato i "mapuches" nell'occupazione delle terre regalate ai coloni europei e per questo venne sospeso "a divinis" dal vescovo Bernardino Piñera.
Diventato professore all’Università Cattolica di Temuco, si era sposato con Fresia Cea Villalobos. Nel 1971 nacque la loro figlia Maria Paz Venturelli Cea (oggi residente a Bologna).
Si è consegnato il 25.9.1973 presso la Caserma "Tucapel", dove è stato visto con vita da altri prigionieri fino al 10 ottobre, data in cui si presume sia stato ucciso.
Letture di Claudio De Pasqualis